Lettera della Dirigente a tutta la comunità scolastica
Carissime e carissimi studenti, custodi, docenti, personale di segreteria e genitori
Stiamo per concludere l’anno 2020 e, con il Capodanno, celebrare l’inizio di quello nuovo: il 2021.
Se in tutte le società umane passate e presenti (anche in un giorno del calendario diverso dal 1° gennaio) il primo giorno dell’anno ha sempre avuto un significato così importante – infatti è festeggiato sin nell’antichità, nella Mesopotamia del II millennio a.C. con la festa di celebrazione dell’ingresso del nuovo anno in onore di Marduk, il dio dell’ordine, nella tradizione romana con il mese di Gennaio dedicato a Giano, il dio bifronte che guarda indietro alla fine dell’anno trascorso e avanti all’inizio del nuovo anno, giusto per citare due esempi a noi vicini – è perché rappresenta un rituale di passaggio, dal vecchio al nuovo, dalle tenebre alla luce, proprio come il Natale appena celebrato: una rinascita, spesso collegata al ciclo stagionale che si ripete.
Nel crinale del mutamento tra il 31 e il 1° possiamo esperire una realtà fondamentale e paradigmatica, sia personale che collettiva: è l’occasione per il bilancio del tempo trascorso con l’anno 2020 e di nuovi propositi legati al tempo incontaminato delle pagine dell’anno in arrivo.
Certo, mai come questo 31 dicembre abbiamo atteso con trepidazione e speranza di voltare l’ultima pagina dell’anno trascorso, così arduo e accidentato, così incerto e imprevedibile a causa del Covid-19 non ancora sconfitto, con le angosce e le sofferenze che la crisi sanitaria ha procurato in varia misura nelle nostre vite, con la speranza che la fine di dicembre porti via con sé tutto il male fisico e morale.
Ma, e questo vuole essere il mio autentico augurio, ringraziamo e facciamo tesoro anche dei benefici ricevuti nell’anno che muore, come l’aver riconosciuto l’insostituibile valore delle relazioni umane e degli affetti che rendono integro il nostro essere persone, singolarmente e quale parte di una comunità, un capitale prezioso da custodire e incrementare, un bene irrinunciabile, per un’umanità che vuole darsi un futuro. Forse, ritrovati in un mondo che non conoscevamo e a cui nessuno di noi era preparato, attraverso lo sforzo quotidiano per superare sconforto e paure, abbiamo appreso ciò che veramente è essenziale e indispensabile per una autentica esistenza umana.
Infine, vorrei ricordare che la sfida tra passato e futuro, passa anche per la scuola, una delle realtà più sane e ricche di speranza per il nostro paese, dove si manifestano le migliori qualità umane, dove si vive spesso con passione ed entusiasmo il delicato e grave compito di costruire il domani della società e non solo nella trasmissione- acquisizione di nozioni e competenze, ma anche nella costruzione di relazioni armoniche interpersonali, nella formazione al rispetto dell’altro e della casa comune, l’ambiente.
Ancora auguri, con la speranza che il passaggio tra il vecchio e il nuovo ci fornisca la determinazione e la forza necessari per migliorarci attraverso piccoli gesti quotidiani, come semplici parole da scrivere sulle 365 pagine che ci aspettano.
Sono con voi tutti/e, a presto.
Prof.ssa Chiara Casucci
0